La cerimonia funebre Valdese si svolge in maniera semplice in un’atmosfera di raccoglimento e preghiera. Il rito funebre dei Valdesi, culto protestante nato in Francia nel XII secolo, si differenzia sotto diversi aspetti rispetto a quello tradizionale cattolico. Non prevede infatti né il sacramento dell’estrema unzione e né il culto dei morti. Proprio per questo i Valdesi non celebrano mai delle Messe in suffragio dei defunti dopo un mese o dopo un anno dalla morte. Ad approfondire l’argomento è Maria Bonafede, Pastora della Chiesa Valdese di Torino.
«Generalmente la cerimonia funebre si svolge al Tempio Valdese ma, su decisione della famiglia, può svolgersi in qualsiasi luogo. Nella casa del defunto, così come direttamente al cimitero oppure in una casa funeraria o del commiato. E’ il Pastore – interviene Maria Bonafede – a dare il via alla cerimonia con una preghiera e leggendo una lettura biblica, normalmente concordata prima con i famigliari del defunto. Nelle fasi successive della cerimonia, il Pastore racconta alcuni aneddoti della vita del defunto. Possono intervenire anche parenti ed amici per ricordare la persona scomparsa e la scaletta degli interventi è decisa prima dell’inizio della cerimonia. Se invece il defunto non risulta nei nostri elenchi – prosegue la Pastora – e non ci sono persone che desiderano intervenire, la cerimonia funebre segue una forma più anonima».
Le principali differenze tra il rito funebre Valdese e quello cattolico
La Chiesa Valdese e quella cattolica, essendo entrambe cristiane, hanno molti punti in comune ma allo stesso tempo si differenziano sotto diversi aspetti. Non fa eccezione neanche la cerimonia funebre. «Noi Valdesi – spiega la Pastora Maria Bonafede – affidiamo l’anima del defunto a Dio nel nome di Gesù Cristo. Rispetto ai cattolici, inoltre, non invochiamo i Santi. La benedizione del defunto, inoltre, viene fatta attraverso una preghiera nel nome di Gesù senza l’utilizzo dell’incenso. Segue quindi la recitazione del Padre Nostro per pregare per chi resta essendo l’anima del defunto destinata alla Resurrezione, fondamento della fede cristiana».
Per la forma di sepoltura, invece, per la Chiesa Valdese non esistono divieti. «La scelta è della famiglia – sottolinea la Pastora della Chiesa Valdese di Torino. Ho celebrato tanti funerali nei Tempi Valdesi che si sono conclusi con la sepoltura tradizionale ma è sempre più frequente anche la cremazione».
In molti cimiteri italiani esistono delle apposite aree dedicate alla confessioni protestanti mentre un tempo era proibito seppellire dei defunti di culto Valdese nei cimiteri dedicati ai cattolici. «I defunti Valdesi in passato erano costretti ad essere seppelliti distanti dai cattolici e per questo vennero costruiti dei piccoli cimiteri antistanti dedicati ai protestanti. Ma si trattava di una discriminazione che con il tempo per fortuna è scomparsa. La nostra Chiesa – spiega Maria Bonafede – attualmente gestisce anche il campo evangelico all’interno del cimitero Monumentale di Torino. E’ un privilegio essere sepolti in un cimitero di cui si occupa direttamente una Chiesa essendo molto più curato rispetto ad un altro di gestione comunale».
Nell’immagine in evidenza: il Tempio Valdese di corso Vittorio Emanuele II a Torino (tratta dal sito web della Chiesa Valdese di Torino)