Ciascun rito funebre dev’essere organizzato rispettando rigorosamente le usanze e le tradizioni proprie di ciascun credo religioso oppure la volontà del defunto di avere l’ultimo saluto attraverso una cerimonia laica. Un’importante percentuale della popolazione che vive in Italia è di fede musulmana. Dopo quella cattolica, l’Islam è nel nostro Paese la seconda religione più diffusa dopo quella cattolica. Nel mondo, invece, vivono ben ottocento milioni di persone di fede musulmana. Sorta nel VII secolo d.C. in Arabia, la religione è fondata sul Corano, il testo rivelato da Allah al profeta Maometto. Il funerale musulmano, così come quello ebraico, ha delle ritualità molto particolari.
La preparazione della salma nel funerale musulmano
Nelle fasi immediatamente successive al decesso della persona cara, seguendo l’usanza dei musulmani, la salma viene preparata in tre momenti. Prima i famigliari del defunto lo lavano solitamente per tre volte. La salma viene quindi avvolta con dei fogli (tre per l’uomo e cinque per la donna) e può così essere condotta alla moschea.
Il rito funebre islamico nella moschea e la sepoltura
Prima della vera e propria cerimonia religiosa, nel cortile della moschea oppure nella sala della preghiera, i partecipanti recitano la preghiera della Salatul Janazah che può essere accompagnata dalla lettura dei passi del Corano. In questa fase, tutti sono rivolti alla Mecca e sono disposti su tre file secondo un ordine ben preciso. Il parente maschio più prossimo è il più vicino al defunto. Dietro di lui ci sono gli altri uomini in lutto, i bambini e poi le donne. Segue quindi l’inizio del rito funebre all’interno della moschea. E’ l’Imam ad officiare la celebrazione religiosa che indicativamente può durare tra i trenta ed i sessanta minuti. Al termine, la bara del defunto è condotta nel luogo dove avviene la sepoltura.
Le particolarità della sepoltura islamica
Secondo la tradizione musulmana, il corpo dovrebbe essere inumato nella terra senza neanche il feretro. Molti Paesi europei, però, non permettono questa pratica ed in questo caso si opta per una bara in legno tenero. All’inumazione possono assistere solo gli uomini, anche se alcune comunità oggi permettono anche alle donne di essere presenti. Durante la sepoltura, i partecipanti recitano delle preghiere ed al termine ognuno di loro getta una manciata di terra nella tomba. Le lapidi devono essere prive di foto e riportano il nome, la data di nascita e la data di morte e in alcuni casi anche un versetto del Corano.