Rispetto per il defunto e conforto per i famigliari che continuano il loro cammino della vita terrena. Senza dubbio questi sono i due capisaldi del rito funebre ebraico, ancora piuttosto diffuso in Italia data la presenza di persone appartenenti a questa religione. Il funerale degli Ebrei ha infatti alcuni tratti comuni con quello dei cattolici ma si differenzia sotto alcuni aspetti fondamentali.
Come avviene la celebrazione del funerale ebraico
Il rito del funerale ebraico inizia ben prima dell’ultimo saluto della persona defunta. Il corpo, infatti, è preparato con alcuni accorgimenti specifici, tipici della tradizione ebraica. Rispetto ai riti funebri di altre religioni, c’è un’attenzione particolare nel mantenere il corpo del defunto più intatto possibile. E’ proprio per questo motivo che gli Ebrei cercano, per quanto possibile, di celebrare il funerale entro le 24 ore dal decesso.
Un ruolo fondamentale lo riveste il rabbino della comunità. Spetta infatti al Ministro del culto ebraico di istruire la famiglia del defunto dei corretti passaggi da seguire per la preparazione del rito funebre. Gli stessi famigliari, inoltre, sono un’altra componente fondamentale della preparazione del funerale con rito ebraico.
Secondo la tradizione, infatti, spetta a loro occuparsi della preparazione della salma. Quest’ultima operazione è eseguita in tre fasi essenziali. La prima è il lavaggio (rechitzah). Seguono quindi la purificazione rituale e la preparazione alla sepoltura (taharah). La preparazione della salma si conclude quindi con la vestizione (halbashah). La famiglia del defunto deve inoltre accertarsi che la salma del defunto non venga mai lasciata sola. Proprio per questo ci sono delle persone con delle mansioni specifiche che sono chiamati shomrim, termine che significa “sorveglianti”. Il loro compito, infatti, è proprio quello di restare ininterrottamente accanto dalla salma, dal momento della morte fino alla sepoltura. Normalmente gli shomrim recitano dei salmi per affidare l’anima del defunto a Jahvé creando allo stesso tempo un clima che invoglia al raccoglimento ed alla preghiera.
La posizione della religione ebraica sulla cremazione
Nel funerale ebraico non è prevista la cremazione. L’atto di bruciare la salma, infatti, è considerato dalla religione ebraica come distruzione e non come un rituale per onorare la persona defunta. L’inumazione, cioè la sepoltura a terra, è quindi l’unica forma di sepoltura ammessa nella religione ebraica. In questo rito funebre, la bara del defunto, solitamente priva di fodere, è molto semplice e non possiede delle particolari decorazioni. La salma è invece avvolta in un sovev, un tipico lenzuolo usato per l’occasione.