L’ultimo saluto non è vissuto nella stessa maniera nelle diverse culture. La tipologia di rito funebre può ricalcare la religione oppure le usanze dettate dalla cultura e dalle tradizioni popolari. Se in Italia il rito funebre prevede una cerimonia molto seria e sobria dando modo ad amici e parenti di stringersi nel momento di dolore, in alcune parti del Sud America si svolgono veri e propri festeggiamenti in onore del defunto. Un modo per alleggerire il dolore per la perdita del proprio caro attraverso la positività e con la vicinanza e la condivisione di parenti e amici.
Un nuovo modo di vivere il momento del lutto
In un mondo in continua evoluzione, anche l’approccio alla morte si è sostanzialmente modificato. Fino a qualche decennio fa, in alcuni Paesi del Sud America, i riti funebri si sono svolti secondo dei codici che hanno origine dalla tradizione religiosa dei coloni spagnoli. Storicamente il nero è stato anche il colore dominante delle popolazioni latino americane. Oggi, invece, prevale l’interiorizzazione del lutto. Rispetto al passato, infatti, anche i funerali sudamericani non si svolgono più in casa. E’ inoltre cambiato anche il modo di vestirsi e anche le manifestazioni esterne del dolore sono più contenute.
Il rito funebre di alcuni popoli del Sud America
Alcuni popoli del Sud America, continente caratterizzato da una folta vegetazione, considerano ancora oggi la foresta come il luogo sacro per eccellenza. Le pratiche funebri dei Kuna, originari del Panama, prevedono ad esempio che il corpo del defunto scorra su un fiume ancorato ad una specie di amaca. La Waiwai, comunità che in Brasile conta oggi solo poche migliaia di persone, vive invece il rapporto con l’oltretomba strettamente legato al linguaggio dei sogni con lo sciamano che è la vera guida. Differenti sono le usanze dei Runa, popolazione dell’Ecuador. La loro visione stabilisce che l’aldilà sia posizionato all’interno della foresta sacra. Il defunto può accedervi solo dopo la funzione in cui viene bruciato il corpo e di conseguenza liberata l’anima.