L’elaborazione del lutto è un processo doloroso che richiede tempo. Ogni persona reagisce in maniera differente, perché il legame che ha con il defunto è personale e intimo. Secondo lo psicologo americano J. William Worden, l’elaborazione del lutto può avvenire attraverso quattro passaggi.
L’elaborazione dell’assenza
È necessario accettare la perdita. Metabolizzare il lutto ed essere consapevoli dell’accaduto è un modo per accogliere la nuova condizione e renderla parte della realtà. Successivamente si sperimenta il dolore, che, purtroppo, è parte attiva del processo di accettazione. Non esistono metodi per alleviare il dolore, ma lo si può vivere in modo libero e senza nascondere tutti i sentimenti legati al lutto.
Dopo la sperimentazione del dolore subentra l’adattamento all’ambiente senza la persona cara. Si ristabiliscono gli equilibri e la routine, rendendo l’assenza un ricordo vivo. Per far ciò bisogna trovare una connessione con il defunto, includendolo nella nostra esistenza. Questi passaggi non sono definitivi, solo solo una traccia che può aiutare i cari del defunto. Si può vivere la condizione del lutto non solo come totale assenza, ma anche come una presenza che vive attraverso i ricordi.
I consigli per l’elaborazione del lutto
Ci sono alcuni consigli che possono aiutare nell’elaborazione del lutto. Parlare ancora con il defunto, chiamandolo per nome, diventa un modo per riconoscere e ricordare l’esistenza e far vivere il ricordo. Anche condividere storie inedite tra parenti e amici del defunto è un ottimo modo per non dimenticare. Scrivere e annotarsi i ricordi è un altro metodo per non dimenticare e tramandare a figli e nipoti il ricordo della persona cara che hanno perso.
Le storie legate al defunto sono un bene prezioso perché aiutano a non dimenticare e alimentano il ricordo. Raccontare e rivivere sono due aspetti fondamentali per vivere la presenza e non solo l’assenza del defunto.